«(…) L’Arte è fedele, è riconoscente, sebbene sia inutile e abbia quindi tutto il diritto di decidere a chi affidarsi per essere divulgata». Breve racconto di tipo epistolare, scorrevole, vellutato, sciolto e potrei dire anche anticonformista. Una prosa dal sapore ‘felliniano’ che sfiora delicatamente la poesia sussurrando ad essa. Un’altra piccola gemma scoperta nell’antologia letteraria nazionale contemporanea. Quasi si sente la mano dell’autore prendere quella del lettore, accompagnandolo nell’arte della navigazione e immaginaria con curate pagine che lodano alla calma, alla riflessione o al romanticismo. Un pregevole piccolo dipinto narrativo. (Alessandro Aluisi, da: www.controluce.it/notizie/tram-numero-2-di-gianluca-ruggeri-streetlib-editore)

“Ci sono libri lievi, leggeri, che in apparenza sembrano voler parlare sottovoce a chi li legge, quasi avessero una sorta di pudore nel chiedere spazio e tempo nella vita del lettore. Tram numero due di Gianluca Ruggeri (Ed.Streetlib) è uno di questi. Intanto è un racconto e questo già di per sé è una scelta controcorrente, in un mondo dove tutti pensano in grande attraverso corposi romanzi di fondazione sul senso della vita, l’autore ci parla con la tecnica del racconto, genere particolare in quanto costretto a usare il linguaggio della brevità in un tempo dove la logorrea conquista spazi sempre più ampi, scritti e purtroppo anche orali.
Non bastasse, è un racconto in forma epistolare, lettere trovate per caso in un baule, immagine romantica ma inevitabilmente retrò in un mondo che ha abolito epistole e cartoline sostituendole con messaggi criptati da sigle consonantiche, accompagnati da faccine tutte uguali, che ci sollevano dallo sforzo di pensare parole nostre per esternare come ci sentiamo.
Non contento di aver fatto tutte le possibili scelte inconsuete, Ruggeri indirizza queste lettere a un signor Y di cui non si conoscono né il nome né l’identità, lettere che narrano sensazioni, esperienze ed emozioni. È proprio tramite questi elementi, che il libro abbandona l’apparente pudore del parlare sottovoce e diventa una voce forte e chiara. La scrittura di Ruggeri ti prende per mano senza lasciarti solo di fronte alla pagina. L’apparente assenza di precisi riferimenti è un filtro che distanzia le cose, le immette in una dimensione apparentemente senza tempo e luogo ma collocati precisamente in ognuno di noi. Il Tram numero 2 che ha ispirato il libro esiste veramente e non è solo un mezzo di trasporto ma tante altre cose: un luogo dell’anima certamente, ma anche un punto di partenza e ritorno allo stesso tempo. Saliteci sopra e percorrete qualche percorso interiore… chissà che non vi capiti di ritrovare per caso qualche parte di voi da troppo tempo dimenticata.  Allo scrivente recensore è capitato proprio così… (Stefano Giusti, Newsletter Associazione Atdal Over 40 Centro – Sud. Numero 95 del 31 maggio 2018. www.atdal.eu)